Domenica 24 giugno, commemorazione della battaglie combattute a Custoza il 25 luglio 1848 e 24 giugno 1866 e dell’inaugurazione dell’Ossario (1879), è stata l’occasione per intitolare, su proposta dell’Associazione culturale Créa di Custoza, l’ultimo tratto di salita che porta al monumento, al Generale Giuseppe Govone (1825- 1872) che, alla testa della nona divisione, nella battaglia del ’66 occupò e difese il colle del Belvedere, ove oggi sorge il monumento. Alla presenza del Sindaco di Sommacampagna, Graziella Manzato e del Sindaco di Isola d’Asti (paese natale di Govone) Fabrizio Pace, è stato svelato il cippo che reca l’indicazione “Salita Gen. Giuseppe Govone”. La cerimonia è proseguita all’Ossario con la lezione dello storico militare Marco Scardigli, biografo di Govone, che ne ha delineato il ruolo di “uomo-Risorgimento”, centrale nel processo di formazione dell’unità d’Italia.
Le autorità ed il pubblico presenti hanno potuto visitare il nuovo Museo dell’Ossario, curato dallo storico Carlo Saletti e dal grafico Roberto Solieri, autori, tra l’altro, dell’atlante “Il giorno della gran battaglia” pubblicato dall’Ass. Créa nel 2016 e presentato lo scorso marzo a Firenze e Livorno su invito del Coordinamento Nazionale.
Le collezioni storiche del museo – quella antropologica, esposta nella cripta, e quella archeologica, collocata nella piccola stanza a cui si accede dalla balconata – sono ora accompagnate da pannelli descrittivi che le rendono comprensibili anche ad un pubblico di meno esperti.
Il Museo, ospitato nella ex Casa del Custode, è stato progettato per offrire un’esperienza anche sensoriale della giornata del 24 giugno e della successiva costruzione del monumento. A guidare il visitatore sono alcuni dei protagonisti di di quelle vicende: i generali Govone e Möring, che si fronteggiarono a Custoza, lo scrittore De Amicis che qui combattè, l’architetto Camillo Boito che guidò la giuria designata a scegliere il progetto del monumento, il parroco Don Gaetano Pivatelli, promotore dell’Ossario, attendono il visitatore per evocare quel passato.
Un’attenzione particolare nella progettazione è stata rivolta allo sviluppo della didattica della storia: per la sua collocazione al centro di un sito storico, qual’è un campo di battaglia, l’Ossario, luogo di memoria e ora anche spazio museale, può costituire per gli studenti e gli esperti del settore, uno strumento unico della conoscenza dell’epoca risorgimentale nel suo aspetto militare.
Stefano Adami
Presidente Associazione Créa – Custoza